Riforma del settore peritale. Siamo ad un passo dal traguardo. Prosegue l’iter dei congiunti AS 1217 ed AS 1666.

Aiped partecipa ad ogni fase di sviluppo di questo significativo disegno di legge. Dapprima lavorando alla stesura di un documento volto a ricostruire la ridotta storia normativa di questa categoria professionale. Delineando così, proprio attraverso questo significativo excursus, le peculiarità e le criticità che pian piano hanno costretto e deformato la professione di perito.

Lacune. Occasioni mancate. Provvedimenti sanzionatori per contenere vere e proprie violazioni volte a comportamenti distorsivi della concorrenza. Troppe forzature stanno accompagnando il declino definitivo della categoria peritale.

Negli anni, grazie ad una attenta raccolta di documentazione, è stato possibile delineare sino a che punto si è consumata tale deformazione: uno stravolgimento del ruolo del perito.

Da tecnico, abilitato alla stima dei danni ai veicoli ed ai natanti, diviene una figura prettamente commerciale perdendo le proprie caratteristiche fondamentali di autonomia e terzietà. Soggetto a: sottoscrizione di contratti capestro; intimazioni nello svolgimento delle operazioni peritali; condizionamenti nella canalizzazione del danneggiato; presso centri di autoriparazione convenzionati con il committente; incentivazione per il contenimento del costo delle stime peritali; inserimento negli elaborati peritali di valutazioni tutt’affatto tecniche che esulano dall’ambito professionale del perito.

Una libera professione che di libera conserva ben poco.

Ecco perché gli emendamenti predisposti da AIPED sono nel solco della indipendenza, della terzietà. Sono totalmente orientati a riportare il perito a svolgere il proprio lavoro con assoluta professionalità. Perizie de visu, valutazioni imparziali, effettuate da tecnici, periti iscritti ad un albo, le cui competenze tecniche siano verificate e verificabili, delineate. Definendo come e quando stabilire un apposito tariffario. Specificando gli ambiti di specifica pertinenza. Prevedendo una apposita disciplina previdenziale. Circoscrivendo, al contrario, le pressioni assicurative.

Un lavoro che viene da lontano. Che ha visto Aiped impegnata via via sempre di più nello studio delle lacune normative da colmare, nella divulgazione delle tematiche urgenti ed improrogabili, nell’estremo salvataggio di una professione che rischia di sparire se non si interviene correttamente.

A.I.P.E.D.

L’ufficio Stampa

11 Commenti

  1. Sarebbe proprio ora che ogni professionista esercitasse la propria professione e non quella altrui, dove la mancata preparazione in materia comporta gravi danni ai singoli e alla societa’.

  2. Ho vissuto tutto il periodo della trasformazione della categoria e dello scontro con gli altri albi professionali – il Ruolo nasce appunto per accontentare tutti gli iscritti nei rispettivi albi , evitando diatriba ultra decennale – va da se che chi è iscritto ad un Albo non può essere iscritto in un altro – viene meno l’esperienza scolastica e la professione rimane ghettizzata in soggetti che non sono rappresentativi sotto il profilo professionale poiché non ricchi di esperienza anche scolastica – Il guaio più serio è stato commesso nell’indicazione del titolo specialistico e peggio nell’inserimento nel Codice delle Ass.ni private nel periodo Berlusconiano, peraltro spoglio di tutti gli argomenti leggiferati – Convengo sui ricatti orchestrati nei confronti della categoria , che deve liberarsi – Peggio osservando chi viene nominato dai GdP ed in Tribunale nelle controversie privi di titolo-

    • Egr. collega,
      la sua disanima del corso storico della professione è condivisibile. Le problematiche sono diverse e toccano molti aspetti sia normativi che tecnici. Confidiamo in un miglioramento e di una riqualificazione del settore peritale. Buon lavoro

  3. speriamo nella guerra nucleare, l’unico modo per risolvere i problemi della ns. categoria…
    firmato un perito da 40 anni che le ha provate tutte senza risultato
    Buona fortuna ragazzi !!!!!

  4. I periti che lavorano per le Assicurazioni sono condizionati nell’esercizio del mandato e devono sottostare alle direttive delle loro mandanti . Quando vengono chiamati dal Tribunale come possono essere super partes ???

    • Buongiorno collega.
      Lei evidenzia bene la problematica. Il condizionamento. Ma l’indipendenza, l’imparzialità, la terzietà dovrebbero essere presupposti del modus operandi del perito, qualunque sia il committente. Anche il consulente tecnico d’ufficio è considerato un ausiliario del giudice e per tale motivo si può raffigurare un rapporto fiduciario tra le parti. Stessa cosa potrebbe avvenire nel caso in cui il committente sia un privato cittadino vittima di un incidente stradale. E’ indispensabile, quindi, che il concetto di terzietà, di indipendenza ovvero il “non condizionamento”, siano le caratteristiche predominanti del perito, come del resto avviene in altre professioni che siano tenute da albi, ordini o elenchi. Il riappropriarsi della nostra professionalità ed il distaccarsi dai condizionamenti sono il primo passo che può portarci ad essere “indipendenti”.
      Saluti,
      Aiped

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