Comunicato Stampa
17 febbraio 2023, Roma – Aiped (Associazione Italiana Periti Estimatori Danni) Riforma Equo Compenso
L’Associazione Italiana Periti Estimatori Danni, su espresso invito, ha aperto un tavolo di confronto per analizzare e discutere sulla riforma dell’Equo Compenso.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di molte sigle e di professionisti, anche diversi dai periti assicurativi (avvocati, medici legali, periti ramo incendi, patrocinatori stragiudiziali,) è stata l’occasione per riflettere sulla effettiva portata e ampiezza della riforma in corso di approvazione.
Ci sono interrogativi che ci siamo posti sul reale miglioramento che la riforma può riservare ai professionisti e dubitiamo sulla sua applicabilità alla professione di perito, queste le preoccupazioni del presidente dell’Aiped Luigi Mercurio.
La proposta di legge era stata presentata a giugno 2021 alla Camera e si poneva l’obiettivo di modificare la normativa attualmente in vigore in materia di compenso di prestazioni professionali rese nei confronti di committenti forti (banche, compagnie assicurative, pubblica amministrazione).
Il testo era stato approvato dalla Camera dei Deputati il 13 ottobre 2021.
Per poi passare al Senato il 14 ottobre 2021 dove i lavori si sono arenati.
L’Aiped aveva già inviato le proprie osservazioni alla precedente proposta in discussione alla Camera dei Deputati nel corso della conclusa legislatura. Il testo dell’attuale proposta di legge riproduce perfettamente quello approvato dalla Camera nell’ottobre 2021, riproponendo le medesime criticità.
Innanzitutto, la riforma vede esclusi i Periti Assicurativi.
C’è poi un diverso trattamento riservato ai professionisti iscritti agli Ordini rispetto agli altri; esempio, la possibilità di concordare con le imprese modelli standard di convenzione.
Sono previste sanzioni per il professionista che accetta un compenso al di sotto della soglia di equità e, da quanto si evincerebbe, non è prevista alcuna sanzione per il committente che glielo propone.
Si continua a insistere sui rapporti professionali regolati da “convenzioni” con banche, assicurazioni e grandi imprese che, però, sono solo una parte dei clienti dei professionisti. Nessun riferimento ai rapporti professionali relativi alle singole prestazioni, che rappresentano la maggior parte degli incarichi dei professionisti e che rimangono fuori dal campo di applicazione della legge. Non si spiega perché venga concessa agli ordini il potere di adire l’autorità giudiziaria per esercitare la cd. class action: non solo la loro funzione è incompatibile con la tutela degli interessi economici dei loro iscritti, ma è altrettanto assurdo che tali azioni possano essere attivate senza il preventivo consenso del professionista interessato.
I periti, categoria totalmente esclusa, subiranno le peggiori conseguenze.
Riteniamo che ci sia la necessità di instaurare un dialogo con gli schieramenti politici che hanno in esame il disegno di legge al Senato affinché si apportino le dovute modifiche estendendo sia l’ambito di applicazione della riforma che prendere in considerazione tutti i tipi di rapporti libero professionali.
A conclusione dell’incontro, è emersa la unanime volontà di tutte le sigle intervenute, di organizzare un successivo nuovo incontro di tutte le associazioni peritali intervenute e/o di quelle interessate, da tenersi a stretto giro su iniziativa della stessa Aiped, che avrà cura di inviare nuovo e dettagliato invito. In quella sede si discuteranno le possibili strategie di un intervento concertato funzionale alla presentazione di emendamenti, se ancora possibili, al testo giacente in Senato (DDL S. n. 495).
L’Aiped, invita le sigle a individuare possibili emendamenti e comunicarli entro le ore 12:00 di lunedì 20 febbraio p.v., visto l’immediato termine di presentazione fissato dalla 2a Commissione permanente Giustizia al Senato per il giorno 22 febbraio 2023 alle ore 20:00.
L’Ufficio Stampa Aiped